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E' sempre per te e me
che la ginestra si agita bella nelle lande del nord,
sussurro
ingoiando sale grosso,
cosicché il sangue non scivoli
vorticosamente
nel percorso tortuoso delle mie vene.
Le dita della mia mano,
come fossero la corolla di un fiore,
palpitano sulla mia pancia
uno dopo l'altro,
fino a contare ventitré.
Poi si fermano,
si schiudono,
riprendono.
Arrivano i ventitré
con un sapore di disfatta sulla lingua,
li sputo fuori
accovacciata,
ma rientrano attraverso ogni poro della mia pelle.
Urla tutto qui dentro
e senza di lei,
senza la ginestra che si agita bella nelle lande del nord
è una disfatta.

E' tutta una disfatta.